Mai più Veltroni

15/3/09
Ora possiamo parlare. Ora che Water Veltroni non è più sindaco, non è più candidato premier, non è più segretario di partito. Farlo prima, avrebbe significato schierarsi dalla parte opposta, ma questo non ci interessa. Interessa fare il triste bilancio delle macerie di una Roma ferita. Uolter, il comunista che "vuo' fa' l'americano", ne ha combinate troppe per poterle elencare tutte. Ma non potrà più continuare a riempire Roma e la provincia di zingari, di campi nomadi asfaltati, con giardini e piscine, con parcheggi e servizi navetta per far andare a scuola chi non vi andrà mai, con la scusa della solidarietà e intascando denaro dall'Ue. Continuare a svendere la città ai palazzinari e a Caltagirone in particolare (magari espropriando luoghi deputati per far realizzare il museo della Shoah, salvo poi realizzarlo altrove e rigirare la proprietà a Caltagirone per farne un albergo). E tutto questo mentre esiste un'emergenza abitativa, con gente che non ha casa, con i Romani costretti ad andarsene in provincia. Per non parlare della deportazione di una trentina di famiglie che avevano occupato uno stabile ai Parioli (tra i cui proprietari risultava Ricucci), con il trasferimento ad Ardea. Non potrà continuare ad alimentare il clima di odio politico tipico degli anni di piombo, andando di persona a far cancellare i murales di un pub dell'Esquilino (che pochi giorni dopo subisce un attentato) o invertendo aggressori e aggrediti durante un attacchinaggio politico a Casal Bertone, smentito poi addirittura da Achille Serra, allora prefetto e suo braccio destro. Non potrai più bestemmiare la Roma vera, quella Sacra, quella di Romolo e di Ottaviano Augusto, come hai fatto, portando a termine lo scempio iniziato dal tuo degno collega Rutelli, che ha trasformato l'Ara Pacis in un ufficio postale. Questa offesa alla divinità di Roma è ora una maledizione che ti perseguita. Addio e speriamo di non vederci mai più. Yes, you can. You can get lost. Forever.